I PROFUMI DELLA CUCINA

I ricordi da bambina

Quando la campagna dormiva ed i vigneti riposavano, ricordo perfettamente che mio padre dedicava più tempo per noi e la mamma, in casa era sempre una festa e la nostra cucina era sempre in pieno e frenetico fervore.

Le ricette dei nonni, erano sempre le più presenti e i nostri banchetti erano sempre chiassosi, il baccano delle voci degli zii e le donne presenti erano accalorate in un completo bailamme di ragionamenti e intrecci di logiche materne.

L’aria di festa era presente, l’odore del cucinato saturava la stanza, quella stanza un po’ ottenebrata dal fumo delle sigarette, le facce sorridenti di noi bambini abbondavano di gioia,come era bello nascondersi sotto il tavolo e giocare a mamma casetta, e i “facciamo finta che” non finivano mai!

Che bei giorni, ho vissuto in quella cucina, il cibo, la tradizione, le ricette, la fierezza di mia madre, quando portava il piatto da portata in tavola, con il servizio dei piatti quello buono, quello usato solo per le feste, nella mia mente ricordo quei piatti, della vecchia tradizione dei quali voglio condividere con voi una piccola lista.

LE RICETTE

Sardee in saor

Semplicissimo piatto di pesce, così radicato nella cultura e nella vita dei veneziani e dei veneti in generale, tanto da essere il Veneto stesso

L’abbinamento fra vino e sarde in saor deve tenere conto del particolare gusto di questa ricetta tipica del veneto. Il sapore delle sardine unite alla salsa con cipolle dà vita a un piatto agrodolce che vuole un al suo fianco un vino bianco fruttato e di buona struttura. Con queste indicazioni ci dirigiamo con sicurezza verso un bianco deciso ed elegante allo stesso tempo oppure  anche fizzante che pulisca la bocca , che condivide con la ricetta la regione d’origine. Nelle nostra selezione troverai questa e altre possibilità, tra le quali ci sarà sicuramente anche la tua bottiglia preferita: scegli l’abbinamento migliore fra vino e sarde in saor.

SARDE IN SAOR

ABBINAMENTO CONSIGLIATO

BIANCO DEI SASSI: EXTRA DRY 
Per palati che amano i gusti più rotondi.

La sensazione dolce della struttura delle sarde ben si fonde con la morbidezze del vino.

La parte sapida del mare sposa perfettamente la mineralità e la sapidità del vino, ottenuto da un terreno particolarmente ricco di mineralità.

Arricchite dai pinoli le sarde sono un mix di dolce e salato e quindi necessitano di una bolla fine elegante ma allo stesso tempo tutto sprint:Ecco il bianco dei Sassi che si distingue per brillantezza è vivacità.


 

 

 

Sopa Coada

Rammento bene questa minestra, la mia mente mi porta a quei giorni, avevo molta fame e mi affrettavo ad assaggiare un po’ di questo piatto, la cucina aveva le finestre con i vetri tutti appannati, la condensa scendeva abbondante lungo il telaio,il vapore del brodo scaldava la stanza e opacizzava il mobilio, il profumo ti rapiva e il senso dell appetito rivendicava la sua soddisfazione ed insistente bussava nella mia mente. Come sempre dal piatto che avevo davanti che mi guardava fumante il calore mi avvolgeva le guance, mi scaldava, donandomi quel rossore da bambina birichina, il profumo mi obbligava ad iniziare il mio pasto, aimè come sempre bollente a dir poco infuocato. ma buonissimo, la sapidità del piatto e i sapori che ne scaturivano mi stimolavano un certo languorino che ricordo con piacere.

Per spiegarvi meglio, coàda (“covata”) il nome non è facilmente spiegabile: secondo alcuni si riferisce al lungo tempo di cottura che, almeno con i metodi di una volta, poteva protrarsi sino a quattro o cinque ore; altri, dandogli l’accezione di “nascosta”, credono alluda alla carne coperta dagli strati di pane.

L’origine della sopa coada non è molto chiara e i primi riferimenti, riscontrabili nelle vecchie liste delle vivande servite nelle osterie di Treviso, compaiono solo dopo l’Unità d’Italia. L’usanza di preparare zuppe a base di carne di piccione è certamente molto antica, come testimoniato sin dal Rinascimento da numerosi ricettari dell’epoca  Può essere abbinata a del vino rosso asciutto, come il merlot .

 

 

SOPA COADA

ABBINAMENTO CONSIGLIATO

BRUT ASOLO DOCG PROSECCO
Piatto della tradizione semplice nel concetto, ma elaborato fine ed elegante nella realizzazione.

BRUT ASOLO DOCG PROSECCO perché con la fine e impercettibile bollicina costante può sostenere con delicatezza ma non meno energia la struttura del piatto.

È un connubio di aromaticità, miscela di parti dure e morbide che trovano spazio per fondersi nel palato.

Fragranze dolci come la crosta di pane sono presenti sia nel vino che nel cibo : quale concerto all’ unisono!Il palato è il palcoscenico di un concerto di mineralità, dolcezza e sapidità …molto persistenti.


Radicchio al lardo e l’anitra del cortile

Piatto fra i preferiti di mio padre, Questa portata ,l’emblema della semplicità, proprio una ricetta, è talmente facile e veloce… ma è un contorno fantastico, o un meraviglioso antipasto… Il radicchio di Treviso invernale ne è la base fondamentale, si cuoce in pochissimi minuti , con una punta di cucchiaio di lardo sciolto si fa soffriggere pochissimo, un battuto di cipolla, si aggiungono rosmarino e  un po’ di bacche di ginepro, appena il lardo inizia a innescare il suo crepitio scoppiettante e altero vi si versano gli spicchi di radicchio tagliati a mezzaluna e con una rapida manovra si mescola per una manciata di secondi sfumando il tutto con un po’ di aceto rosso, come faceva la nonna mettendo il pollice sul foro della bottiglia per dosare meglio la dose di liquido da versare,dopo altri 5 secondi si toglie dal fuoco e si serve caldo, maattenzione  il radiccho  deve rimanere molto croccante e appena apassito (in veneto Sofegà ..soffocato)

ABBINAMENTO CONSIGLIATO (al Radicchio)

CARNATO BRUT ROSè
Un bouquet complesso e ben identificato da note di rosa rossa e ribes prepara i sensi al gusto del radicchio rosso che sposa perfettamente là palette di gusti del Carnato. Rosa intenso da uve pregiate a bacca rossa, il Carnato regala pulizia e invita alla beva; celata dalla rotondità della struttura del vino, la tannicitá correlata alla sapidità accompagna e sostiene la persistenza della degustazione del piatto.
Una sorprendente assonanza di colori .

 

ABBINAMENTO CONSIGLIATO (all’oca )

ROSSO DEL BARCO

RISERVA DEL FONDATORE
Nasce nella pianura Trevigiana , dalle vigne della Tenuta Silvestri, coltivate lungo le “Rive del Muson”. I terreni di questa zona sono di origine alluvionale, sono ghiaiosi e ricchi di limo e sabbia, ma le loro caratteristiche dominanti sono una buona fertilità e una naturale ed importante quantità di carbonati e microelementi utili alla vite. Tutti questi aspetti aggiunti all’influenza microclimatica del fiume creano una zona pedoclimatica e un habitat ideale. La qualità delle uve, il metodo di lavorazione particolarmente attento a rispettare e a conservare le caratteristiche del vitigno nell’eleganza e struttura, la tecnica di affinamento e la qualità dei legni usati, hanno reso il merlot un vino di grande struttura, morbido in bocca, suadente ed accattivante. Colore rosso intenso tendente al granato. Profumo vinoso, intenso, caratteristico varietale, gradevole con l’invecchiamento. Sapore asciutto, sapido, di corpo, tannico, armonico.

 

Il mio ruolo di bambina nel fare i crostoli era trattare con la macchinetta la palla di pasta che mi passava la nonna. Agganciavo l’attrezzo al tavolo; inserivo il giusto innesto della manovella con il manico in legno, tipo quello delle corde da saltare; lei mi passava la pasta e mi diceva tirala due tre volte con i rulli larghi e poi sempre più sottili. Quasi come un mago appena la palla di pasta veniva fagocitata dalla macchina ne faceva uscire delle lunghe fasce di pasta che appoggiavo sopra una tovaglia cosparsa di farina 00 perché non si appiccicassero. Dopo aver sottoposto la pasta a gradi sempre più vicini dei rulli ne usciva una striscia sottilissima che la nonna con una piccola rondella tagliava a rettangoli, quasi tutti uguali, facendo, poi, un taglio in mezzo che era il tocco del vero crostolo. Con i ritagli facevamo i croccantini con la buccia di arancia e limone arrotolata dentro che erano deliziosi.

La ricetta dei Crostoli o Galani è molto più antica di quella delle frittelle: la sua origine risale ai tempi dei Romani che facevano nella Festa di Primavera, con lo stesso impasto usato per le lasagne, preparavano dei dolci molto simili ai galani, fritti nel grasso di maiale e inzuccherati che chiamavano frictilia.

In realtà c’è una differenza nello spessore e nella forma tra crostoli, veneti, tipici della terraferma, e galani, veneziani, tipici di Venezia e laguna, ma l’impasto non cambia: i galani sono più sottili e la loro forma richiama quella dei nastri; i crostoli sono grossi rettangoli con la pasta più spessa.

ABBINAMENTO CONSIGLIATO

BIANCO DEI SASSI MILLESIMATO EXTRA DRY

Vino di colore giallo paglierino tenue reso cristallino dal perlage fine e persistente. Aroma fruttato con evidenti sentori di pera e frutta a polpa bianca è in egual misura floreale con sentori di fiori a petalo bianco. Il suo bouquet fine e delicato è ben supportato da una giusta sapidità e freschezza al palato dove riemergono tutte le sensazioni floreali e fruttate percepite in precedenza. Una carbonica cremosa e vellutata in bocca dà un giusto equilibrio gusto-olfattivo e una suadente sensazione di vivacità.

 

Non dimenticare che…

ll vino contiene una sostanza chiamata resveratrolo, cioè un polifenolo con proprietà antiossidanti, il quale rallenta il processo d’invecchiamento. Agisce positivamente sui livelli di: colesterolo, trigliceridi e glicemia basale. Induce un aumento della sensibilità dei tessuti all’azione dell’insulina briosa.